Ogni volta che usiamo l’intelligenza Artificiale facciamo danni all’ambiente: cosa potrebbe accadere?

All’incontro annuale del World Economic Forum a Davos, in Svizzera l’amministratore delegato di OpenAISam Altman, ha dichiarato che la prossima ondata di sistemi di intelligenza artificiale generativa consumerà molta più energia del previsto, e che i sistemi energetici faranno fatica a sostenerne le richieste. Nel giro di pochi anni è probabile che i grandi sistemi di intelligenza artificiale necessiteranno di tanta energia quanto intere nazioni, e non è l’unica cosa di cui avranno bisogno. I sistemi di intelligenza artificiale generativa, infatti, sfruttano enormi quantità di acqua dolce per raffreddare i loro processori e generare elettricità. Da molti anni si riflette sul fatto che la tecnologia, incluso un banale motore di ricerca come Google, abbia un impatto ambientale tutt’altro che trascurabile. Google e Microsoft, con i loro modelli linguistici Bard e Bing, hanno bisogno di quantità importanti di acqua, con aumenti del 20% e del 34% del consumo in un anno nella zona dove sono posti i data center. Sebbene questa acqua possa essere teoricamente riutilizzata, nella pratica spesso viene gestita in modo inefficiente, e anche quando tutto funziona correttamente, l’utilizzo di così tante risorse idriche può causare carenze altrove .Negli USA,i democratici guidati dal senatore Ed Markey  hanno proposto l’introduzione dell’Artificial Intelligence Environmental Impacts Act, che raccomanda al National Institute for Standards and Technology di collaborare con il mondo accademico, l’industria e la società civile per stabilire standard per la valutazione dell’impatto ambientale dell’intelligenza artificiale e creare un quadro di segnalazione volontaria per gli sviluppatori e gli operatori. Le misure volontarie, tuttavia, raramente producono una cultura duratura di responsabilità e di adozione coerente. Nell’industria, le pratiche sostenibili dovrebbero essere un imperativo, e audit ambientali regolari da parte di organismi indipendenti potrebbero supportare la trasparenza e il rispetto degli standard. I ricercatori dovrebbero ottimizzare le architetture delle reti neurali per la sostenibilità, collaborare con scienziati sociali e ambientali per guidare i progetti tecnici verso una maggiore sostenibilità ecologica. Infine, per affrontare problemi come questo, i governi dovrebbero intervenire stabilendo priorità e regole chiare. Tuttavia, spesso i governi stessi non sono disposti o non sono in grado di prendere le iniziative necessarie, e le misure a tutela dell’ambiente non sono mai in cima alla lista delle priorità.

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